domenica 1 febbraio 2015

Banche, ancora odore di risiko in borsa. Ecco chi comincia fra le Popolari


Prima le indiscrezioni, poi il il cambiamento ufficiale dellagovernance delle prime 10 banche popolari per asset (oltre 8 miliardi di euro) attraverso l'Investment Compact del governo Renzi.Piazza Affari continua a sentire odore di risiko bancario e, in attesa che le big del credito popolare si adeguino al nuovo dictat di Palazzo Chigi che prevede per loro l'abolizione del voto capitario e la trasformazione in Spa (hanno 18 mesi di tempo per adeguarsi), gli investitori prendono ancora posizione, acquistando i titoli del settore.
Le principali soluzioni del risiko su cui la borsa sta scommettendo sono quelle del matrimonio-salvataggio di Mps da parte della ben patrimonializzata Ubi (l'amministratore delegato Victor Massiah non ha mai nascosto poi il suo interesse per il retail di Siena, l'exAntonVeneta, a Nordest) e di Carige con Bpm, dove il trait d'unionsarebbe rappresentato dalle vecchie conoscenze di Piazza MedaPiero Montani Andrea Bonomi.
Poi gli investitori puntano anche sulla contiguità territoriale fra il Credito Valtellinese e la Popolare di Sondrio e fra Veneto Banca e la Popolare di Vicenza, fino a poco tempo fa acerrime nemiche nel ricco Veneto, ma che, dopo l'abolizione del voto capitario, potrebbero naturalmente convolare a nozzee visto che i rispettivi quartieri generali distano poco più di 50 km. Chiudono la lista Bper Banco Popolare, accoppiata resa vincente dalla buona integrabilità delle rispettive reti.
Gli analisti di alcune banche d'affari e Sim gettonano invece lacreazione di due mega Superpopolari, tema assai caro alla borsa di milano, istituti che nascerebbero attorno a due poli attrattivi costituiti da Ubi e Bpm. Anche se nel gioco del risiko il ruolo di polo aggregante potrebbe esser costituito dal Banco Popolare di Pier Francesco Saviotti.
E così, subito dopo la campanella che ha segnato l'avvio delle negoziazioni, Banco Popolare è schizzato verso l'alto del 5,3%, Bpm del 6,3% e Bper del 6,2%, non riuscendo a fare prezzo nelle prime battute per eccessivo scostamento al rialzo. Bene anche Ubi che ha segnato un +3,3%, CreVal che ha guadagnato il 6,6%, Popolare di Sondrio che è salita dell'8% e Popolare Etruria che ha portato a casa oltre il 10%.

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