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domenica 30 ottobre 2016

“Non si può escludere un’ altra scossa forte. L’effetto domino potrebbe durare per mesi”

Magnitudo 6.5, è la scossa più forte dal 1980 a oggi. 
I geologi: effetto domino, lungo l’Appennino c’è un sistema di faglie molto complesso
La nuvola di polvere causata dai nuovi crolli a Norcia provocati dalla scossa di magnitudo 6.1 delle 7.40 del 30 ottobre 2016.






 
































L’ultima scossa, quella di magnitudo 6.5 che alle 7,40 di stamane ha fatto tremare ancora l’Italia centrale, s’è sentita lungo tutta la Penisola: da Taranto a Bolzano. È stato il terremoto più forte dal 1980 (Irpinia) a oggi. L’epicentro, come fanno sapere dall’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (Ingv), è ubicato tra le province di Macerata, Perugia e Ascoli Piceno: a sette chilometri da Castelsantangelo Sul Nera, cinque da Norcia e 17 da Arquata del Tronto. Ma diverse segnalazioni attraverso i social network sono giunte anche dalla Puglia, da Napoli, da Firenze, da Roma, dall’Emilia Romagna e dal Veneto. Segno che la propagazione dell’energia sprigionata dall’evento sismico, attraverso la crosta terrestre, è stata piuttosto diffusa. 


UNA NOTTE LUNGHISSIMA  
La scossa che ha fatto crollare il Duomo di Norcia è stata più forte delle due di mercoledì sera, ma pure di quelle che ad agosto hanno colpito Amatrice e nel 2009 L’Aquila. Per gli addetti ai lavori, non si tratta di una sorpresa. «Le sequenze multiple sono una caratteristica di questi terremoti superficiali, ma non è possibile determinare l’intervallo di tempo tra una scossa e l’altra né le loro intensità - afferma Massimo Cocco, sismologo dell’Ingv -. A Colfiorito, nel 1997, il sisma si ripresentò dopo due settimane. Questa volta è stato necessario attendere due mesi».  

La notte, però, era stata piena di avvisaglie. Lo sciame sismico era proseguito ininterrottamente dalle 23 fino alle prime luci dell’alba, con scosse di magnitudo minima pari a 2.6. La Terra potrebbe tremare ancora per diversi mesi e la scienza, al momento, non è in grado di tracciare previsioni. Lo scenario più probabile lascia immaginare numerose repliche sismiche nei prossimi mesi, in un’area più ampia rispetto a quella che consideravamo fino all’altro ieri. «Il terremoto si è spostato da Amatrice verso nord, nell’area di Visso e Ussita, e da questi luoghi oggi nuovamente verso sud nell’area di Norcia, dove il terremoto di Amatrice di agosto si era arrestato», spiega al telefono Paolo Messina, direttore dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). 


NESSUNA PREVISIONE  
«Non siamo in grado di prevedere quando e come tale sequenza sismica andrà a scemare, né possiamo in linea teorica escludere altri terremoti forti come e più di quelli avvenuti fino ad oggi in aree adiacenti a quelle colpite in questi mesi», dice il Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria. Secondo il Cnr «se da una parte questa sequenza è fortemente preoccupante, dall’altro lato la propagazione laterale fa sì che si verifichino una serie di terremoti forti ma non fortissimi. Molto peggio sarebbe se tutti questi segmenti della facomunicaglia (Amatrice, Visso, Norcia) si fossero mossi tutti insieme generando un terremoto di magnitudo almeno 7.0».  

Quello che ha generato i terremoti nel reatino e tra le province di Perugia e Macerata è un sistema di faglie molto complesso. «Se studiamo la faglia di Sant’Andrea, che attraversa la California per 1.300 chilometri, sappiamo di trovarci di fronte a un oggetto continuo - ragiona Gianluca Valensise, coordinatore del comitato di gestione dei progetti sismologici dell’Ingv -. Quando lungo quella faglia avviene un terremoto, ad attivarsi sono porzioni diverse dello stesso sistema. Studiare faglie frammentare come quelle dell’Appenino è invece completamente diverso». Scissure piccole, ma «collegate fra loro in un rapporto dinamico», che è poi ciò che ha dato il via alle ultime sequenze telluriche. L’«effetto domino» di cui si parla sta tutto qui. «Va però detto che se da una parte questa sequenza è preoccupante, dall’altro lato la propagazione laterale fa sì che si verifichino una serie di terremoti forti ma non fortissimi - prosegue Messina -. Molto peggio sarebbe se tutti questi segmenti della faglia si fossero mossi tutti insieme, generando un terremoto di magnitudo pari almeno a 7». 




ALTRE DUE SCOSSE PROFONDE NELLE ULTIME 48 ORE  
Come dimostrato anche dagli ultimi avvenimenti, nella regione italiana la maggior parte dei terremoti avviene tra zero e venti chilometri di profondità, nella crosta superiore. Nelle ultime ore, però, si sono registrati anche dei fenomeni geologici profondi. La prima scossa (magnitudo 5.7) è avvenuta alle 22,02 del 28 ottobre nel mar Tirreno, tra le isole Eolie e Napoli, a una profondità di circa 470 chilometri quadrati. La seconda, di magnitudo 4.3, è avvenuta alle 13,58 di ieri, in provincia di Potenza. Profondità: 270 chilometri. Come riferiscono gli esperti dell’Ingv, «questa sismicità, tipica delle zone di contatto tra placche oceaniche e continentali come quelle del margine dell’oceano Pacifico e dell’oceano Indiano, si manifesta nel nostro Paese laddove la litosfera del Mar Ionio si approfondisce sotto l’arco calabro e il Tirreno meridionale». L’origine è dunque diversa da quella dei terremoti che stanno colpendo il centro Italia, dovuti alla rottura di faglie di superficie. Soltanto nel 2014, nel Tirreno meridionale, sono state 324 le scosse di questo tipo: con magnitudo pari o superiore a 3. La causa è da ricercare nelle origini del Mar Ionio, che rappresenta il relitto di un antico grande oceano che occupava la regione del Mediterraneo e che è stato «subdotto» e in parte riassorbito nel mantello terrestre per decine di milioni di anni prima sotto le Alpi e poi sotto gli Appennini. I geologi escludono per il momento possibili relazioni tra questi eventi e l’attiività del Marsili, il vulcano sottomarino che si trova sul fondo del Tirreno a partire da circa tremila metri sotto il livello del mare e si innalza per due chilometri.  




lunedì 24 ottobre 2016

7 cose che tutti (o quasi) gli uomini farebbero alle vostre “tette”

7 cose che tutti (o quasi) gli uomini farebbero alle vostre "tette"? Alla scoperta di alcuni dei desideri e dei pensieri più nascosti del mondo maschile sulle affascinanti forme femminili




7 cose che tutti (o quasi) gli uomini farebbero alle vostre “tette”: cosa passa nella loro testa quando si fermano ad ammirare le curve delle donne formose? Bisogna innanzitutto comprendere che esistono delle diversità su ciò che un uomo fa alle tette e le cose che invece desidera fare con le tette. Nonostante ciò, questo non incide sull’amore che lui prova per la sua anima gemella e apprezza tutto di lei, ma vi sono comunque dei pensieri nascosti relativi a determinate azioni che vorrebbe compiere se avesse sempre un seno prosperoso a disposizione. Ad esempio, tra i suoi desideri più segreti, vorrebbe muovere le tette esattamente come se fossero un joypad.
Naturalmente non si tratta di un immaginario piacevole per una donna, ma per un uomo si, il quale non appena si trova davanti ad un seno sodo, lo vede come un vero e proprio gioco per bambini. Nessun uomo ammetterà mai di voler passare tantissimo tempo in compagnia delle tette di una donna. Se vi sentite soddisfatte e fortunate di avere accanto il vostro partner ideale, lui potrebbe pensare lo stesso delle vostre tette. Tra le 7 cose che tutti (o quasi) gli uomini farebbero alle vostre “tette” vi è un’azione specifica, simile ad un gioco.
Precisamente un uomo vorrebbe prendere le tette con le mani per poi scuoterle. Per quanto possa essere bizzarro agli occhi di una donna, questo movimento garantisce al mondo maschile un effetto calmante ed incantatore. Allo stesso modo, un uomo vorrebbe utilizzare le tette di una donna come dei comodi cuscini. Sicuramente può essere anche piacevole poggiare la sua testa sul seno durante i momenti di intimità, ma dopo un po’ si potrebbe avvertire un lieve fastidio, come se le tette si stessero per appiattire ed addormentare. Un seno sodo per un uomo potrebbe anche riportare la sua mente ad un meraviglioso oceano. Ebbene sì, tra i pensieri più segreti, un uomo vorrebbe premere le tette sulle orecchie per ascoltare l’incantevole rumore del mare.
Non solo, un seno grande agli occhi di un uomo potrebbe apparire come un perfetto canestro di basket dall’aspetto più allettante. Questo potrebbe trasmettergli una sensazione di relax e allo stesso modo metterebbe alla dura prova la sua abilità di fare centro con una nocciolina nella zona décolleté. Infine, l’ultimo desiderio che passa nella testa di un uomo è quello del palpeggiamento, ovvero toccare le tette con fare leggermente selvaggio, esattamente come se fossero due montagne da esplorare.

lunedì 17 ottobre 2016

A cosa serve realmente la porzione blu della famosa gomma da cancellare?

Ci sono oggetti che hanno fatto parte della vita di tutti noi, e soprattutto della vita di tutti gli studenti, siano essi studiosi o meno. Stiamo parlando ad esempio della famosissima penna BIC e del suo tappo, oggetto delle nervose attenzioni di tutti noi, del quale abbiamo svelato il mistero legato al foro presente alla sua estremità o della spillatrice, a proposito sapete a cosa serve la piastra di metallo sulla spillatrice?
Altro oggetto di culto, per tutti gli studenti, è la famosissima e spesso introvabile, nel marasma generale dei nostri astucci, gomma Pelikan.
Proprio a proposito di quest’ultima vogliamo porvi una domanda: sapete a cosa serve la porzione blu della gomma da cancellare? Quasi tutti compreso, lo ammetto, chi scrive sono convinti che serva a cancellare la penna. Niente di più errato, infatti, se ci avete mai fatto caso, questa operazione non è mai riuscita bene a nessuno.
La parte blu, abbiamo scoperto, non serviva affatto a questo scopo.

La verità è che non serve a cancellare la penna, ma sempre e solo la matita, infatti, la parte rossa, più morbida e delicata, è stata concepita per essere usata sui fogli di carta; quella blu per eliminare per cancellare la matita da materiali più resistenti e duri, come il cartone, la terracotta o altro.

    È per questo che, quando usavamo la parte blu della gomma da cancellare su di un foglio di carta, questo ne usciva letteralmente distrutto…

    lunedì 10 ottobre 2016

    La donna più grassa del mondo dimagrisce facendo “maratone di sesso”


    Pauline Potter, californiana di Sacramento, a 47 anni è entrata nel Guinness dei primati come la donna più grassa del mondo, con un peso di 250 kg. Molto probabilmente però, il record adesso non appartiene più a lei. Infatti, ad un certo punto ha deciso di perdere peso con delle “maratone di sesso”.
    Grazie all’aiuto del suo ex marito e con un letto rinforzato, è riuscita subito a perdere più di 40 kg. La singolare scheda d’allenamento prevede 7 “esercizi” al giorno per sette giorni. In ogni sessione si dovrebbero perdere all’incirca 500 calorie, per un totale di 4.000 al giorno.
    Stranamente la donna ha iniziato a prendere peso nel 2005 proprio a causa della rottura con suo marito. Evidentemente l’uomo ha colto l’invito un po’ per i sensi di colpa e un po’ per divertimento.  “E’ un esercizio divertente, dice Pauline al Daily Mail, anche se non riesco molto a muovermi nel letto”. Ammette pure che a contribuire alla riuscita della dieta è stato anche perché ha ridotto drasticamente le calorie assunte.
    Se queste diete particolari fossero davvero così efficaci, probabilmente le palestre farebbero fatica a sopravvivere. Ad ogni modo non possiamo non sottolineare in maniera scherzosa che adesso, forse quello che più ci preoccupa, sono le condizioni fisiche del suo ex-marito! Avete visto la donna con i fianchi più larghi al mondo? dichiara di trovarsi fantastica così…

    lunedì 3 ottobre 2016

    La storia di un ragazzo: ”Ho messo incinta la mia ragazza e sua madre”

    LONDRA – “Ho fatto l’amore con la mamma della mia ragazza. Ora lei è incinta e anche la mia ragazza lo è”. Una storia che ha dell’incredibile e che ricorda vagamente la trama del famoso film ‘Il laureato‘ interpretato da un giovane e bravissimo Dustin Hoffman, nei panni di Benjamin “Ben” Braddock, che si barcamena in un intreccio amoroso e passionale tra la Signora Robinson, Anne Bancroft, e la figlia Elaine, interpretata da Katharine Ross.
    Come racconta il ragazzo al The Sun, la storia è cominciata come tante altre: “Ho 26 anni e la mia ragazza 24. Ci siamo incontrati otto mesi fa. L’avevo conosciuta alla festa di fidanzamento di un amico comune. C’era un’attrazione tra noi e abbiamo cominciato a frequentarci… Poi è rimasta incinta e stava così male che non riuscivamo a fare più sesso”.


    Ma una sera accade l’irreparabile: il ragazzo si era recato a casa della fidanzata per stare un po’ insieme, magari a guardare un film alla tv, ma non l’ha trovata. In casa c’era solo la madre di lei, la donna lo invita a trattenersi e ad aspettare il rientro della figlia. Ma ad un certo punto, sarà stata l’avvenenza della giovane mamma o magari la lunga astinenza del ragazzo, tra i due è scoppiata la passione.
    Il giovane quando ha appreso che anche la mamma della sua fidanzata era incinta ha avuto uno choc.