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lunedì 19 dicembre 2016

In Giappone tutti i telefoni sono impermeabili (perché li usano sotto la doccia)


I telefoni resistenti all’acqua si stanno diffondendo sempre di più dalle nostre parti, ma in Giappone sono invece la normalità: secondo alcune statistiche, tra il 90 e il 95% dei telefoni presenti in Giappone sarebbero impermeabili. Apparentemente, il motivo è che la gente vuole poterli usare anche sotto la doccia.
Il primo telefono resistente all’acqua è stato lanciato sul mercato giapponese nel 2005 (era il Casio Canu 502S), ed è stato un buon successo, al punto che molti concorrenti hanno lanciato telefoni impermeabili, e non c’è voluto molto perché l’impermeabilità fosse considerata un requisito essenziale di un telefono.
Anche marchi come LG e Samsung, che generalmente non realizzano telefoni impermeabili per il mercato internazionale, devono adattarsi per vendere sul mercato giapponese: “In Giappone l’impermeabilità è molto più importante di poter togliere la batteria”, spiega Ken Hong, manager di LG. Resistere all’acqua è una caratteristica talmente importante che LG ha rinunciato a lanciare in Giappone il nuovo G5, che per la sua modularità era impossibile da rendere completamente impermeabile, preferendo piuttosto lasciare perdere del tutto.
Il manager di Panasonic Taro Itakura ha spiegato qualche tempo fa le ragioni di questa insolita richiesta del mercato giapponese: “Le ragazze giapponesi usano spesso il telefono quando si fanno la doccia”.
Ma l’attenzione alla resistenza all’acqua forse non è fuori luogo, per quanto chattare sotto la doccia possa sembrare eccessivo: secondo alcune statistiche, un terzo dei danni ai cellulari è colpa dell’acqua, e quindi probabilmente un dispositivo impermeabile ha degli innegabili vantaggi.

lunedì 12 dicembre 2016

Coppia ha vissuto in una caverna per 54 anni


Una coppia cinese, non potendo permettersi una vera casa dopo il matrimonio, è andata ad abitare in una caverna in una montagna vicino a Nanchong, e ci ha vissuto ormai per 54 anni.
Inizialmente, Liang Zifu e Li Suying condividevano l’insolito alloggio con altre tre famiglie, ma da allora gli altri sono andati a vivere in “vere case”, così come hanno fatto i quattro figli della coppia. I coniugi, 81 anni lui e 77 lei, sono invece soddisfatti della loro condizione di vita, tanto è vero che i tentativi di convincerli a cambiare abitazione, e anche la proposta di ricevere in regalo un casa dopo che la loro storia è diventata virale, sono stati cortesemente ma fermamente rifiutati.
Il rifiuto deve stupire fino ad un certo punto: i due hanno passato le loro vite a trasformare la caverna in un ambiente accogliente, oggi organizzato in tre camere, soggiorno, cucina, un giardino dove coltivano la verdura e un porcile che permette loro di avere carne fresca. Un pozzo fornisce acqua, e la casa è anche dotata di corrente elettrica. Marito e moglie non vogliono buttare al vento gli sforzi di una vita, tanto più che Li spiega che la caverna è molto più fresca d’estate e calda d’inverno rispetto a una normale casa.

Quando la loro storie è diventata di dominio pubblico, qualcuno si è detto preoccupato per la situazione in cui la coppia vive, ma vi sono stati anche molti messaggi di apprezzamento per la capacità di mettere su famiglia in condizioni così difficili. E non è mancata qualche voce di invidia, da parte di chi vorrebbe un po’ di pace e poter allontanarsi dalle affollatissime e congestionatissime metropoli cinesi.

lunedì 5 dicembre 2016

Centro commerciale crea il “nido per mariti”, per tenerli mentre le mogli fanno shopping


L’amore delle donne per lo shopping è pareggiato solo da una cosa: l’odio degli uomini per lo shopping. E così un centro commerciale ha creato un “nido per mariti“, dove gli uomini possono rilassarsi mentre le loro dolci metà si dedicano a visitare negozi e fare acquisti.
L’idea è di un centro commerciale di Shanghai, che ha sviluppato l’idea consolidata dei nidi per bambini, dove i genitori possono lasciare i figli mentre fanno la spesa. L’idea è che in questo modo gli uomini non debbano soffrire i lunghi giri per negozi di ogni tipo. E se sembra un’esagerazione, va ricordata la storia drammatica di un uomo cinese che è arrivato a suicidarsi perché non ne poteva più dopo ore di shopping. Ma senza andare a casi estremi, una ricerca inglese ha mostrato che l’uomo medio riesce a sopportare un massimo di 26 minuti di acquisti, che l’80% di loro detesta fare shopping con la compagna (il 45% ammette di fare di tutto per evitarlo).
Nell’area nido, gli uomini possono guardare la tv, leggere, stare comodamente seduti in una poltrona massaggiante o anche dormire, in un’area riservata e molto più rilassante delle tipiche aree d’attesa o dei bar dei normali centro commerciali.
Il beneficio per il centro commerciale sembra chiaro: in questo modo, gli uomini porteranno più spesso le loro compagne a fare acquisti, e faranno meno “da freno” nello shopping, permettendo loro di spendere di più.

lunedì 28 novembre 2016

Coppia usa sacchetto al posto del preservativo, finiscono in ospedale



Un ragazzo ed una ragazza vietnamiti hanno dovuto ricorrere imbarazzati alle cure del pronto soccorso, dopo essere rimasti feriti facendo sesso. Come? I due avevano tentato di usare un sacchetto di plastica al posto del preservativo.
I due giovani sono stati costretti a rivolgersi ad un ospedale, dove sono stati curati entrambi per lesioni ai genitali e sottoposti a terapia antibiotica per prevenire il rischio di infezioni.
Ironia della sorte, i due avevano deciso di usare il sacchetto di plastica perché “troppo timidi per andare a comprare dei preservativi”: la scelta di non usarli però li ha portati ad un molto più imbarazzante ricovero in ospedale, senza contare il fatto che la loro storia sta avendo notorietà internazionale.
I medici hanno messo in guardia dal prendere esempio dai due giovani, usando metodi artigianali al posto del normale preservativo: oltre alla certezza di graffi e ferite, la protezione che un sacchetto offre è molto ridotta.
L’accaduto ha portato attenzione al problema dell’educazione sessuale e del sesso sicuro in Vietnam: una ricerca ha mostrato che solo un terzo dei ragazzi che hanno fatto sesso hanno usato il preservativo. Inoltre, uno su quattro dichiara apertamente di essere imbarazzato dall’idea di comprarli, e per questo preferisce il rischio di rapporti non protetti.

lunedì 7 novembre 2016

Fa sesso con il marito ogni giorno per un anno: ecco il motivo

Tre figli, un marito, un lavoro a tempo pieno e una casa a cui badare. 
Spesso succede che molte donne, sopraffatte dalla quotidianità, mettano da parte se stesse e la loro vita, così  Brittany Gibbons, scrittrice americana, ha deciso di dare una svolta alla sua esistenza nell’ultimo anno.



La donna, dopo la nascita del terzo figlio, ha iniziato ad avere problemi con se stessa e il suo corpo, arrivando anche a provare vergogna a rimanere nuda davanti al marito. Questo ha compromesso la loro vita sessuale, così ha deciso di reagire. Per un anno, ogni giorno, ha fatto sesso con il marito.
La scrittrice, come riporta il Mirror, ha confessato che le prime volte è stato difficile reggere il ritmo a causa della stanchezza, ma con il tempo è diventato tutto più semplice: il desiderio sessuale tra i due cresceva, così come la loro intesa e la fiducia in se stessa. Inoltre, facendo sesso con tale regolarità, ha drasticamente diminuito le possibilità che i due fossero infedeli o che si avesse una crisi di coppia, proprio perché il rapporto ne ha giovato in armonia ed equilibrio.

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domenica 30 ottobre 2016

“Non si può escludere un’ altra scossa forte. L’effetto domino potrebbe durare per mesi”

Magnitudo 6.5, è la scossa più forte dal 1980 a oggi. 
I geologi: effetto domino, lungo l’Appennino c’è un sistema di faglie molto complesso
La nuvola di polvere causata dai nuovi crolli a Norcia provocati dalla scossa di magnitudo 6.1 delle 7.40 del 30 ottobre 2016.






 
































L’ultima scossa, quella di magnitudo 6.5 che alle 7,40 di stamane ha fatto tremare ancora l’Italia centrale, s’è sentita lungo tutta la Penisola: da Taranto a Bolzano. È stato il terremoto più forte dal 1980 (Irpinia) a oggi. L’epicentro, come fanno sapere dall’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (Ingv), è ubicato tra le province di Macerata, Perugia e Ascoli Piceno: a sette chilometri da Castelsantangelo Sul Nera, cinque da Norcia e 17 da Arquata del Tronto. Ma diverse segnalazioni attraverso i social network sono giunte anche dalla Puglia, da Napoli, da Firenze, da Roma, dall’Emilia Romagna e dal Veneto. Segno che la propagazione dell’energia sprigionata dall’evento sismico, attraverso la crosta terrestre, è stata piuttosto diffusa. 


UNA NOTTE LUNGHISSIMA  
La scossa che ha fatto crollare il Duomo di Norcia è stata più forte delle due di mercoledì sera, ma pure di quelle che ad agosto hanno colpito Amatrice e nel 2009 L’Aquila. Per gli addetti ai lavori, non si tratta di una sorpresa. «Le sequenze multiple sono una caratteristica di questi terremoti superficiali, ma non è possibile determinare l’intervallo di tempo tra una scossa e l’altra né le loro intensità - afferma Massimo Cocco, sismologo dell’Ingv -. A Colfiorito, nel 1997, il sisma si ripresentò dopo due settimane. Questa volta è stato necessario attendere due mesi».  

La notte, però, era stata piena di avvisaglie. Lo sciame sismico era proseguito ininterrottamente dalle 23 fino alle prime luci dell’alba, con scosse di magnitudo minima pari a 2.6. La Terra potrebbe tremare ancora per diversi mesi e la scienza, al momento, non è in grado di tracciare previsioni. Lo scenario più probabile lascia immaginare numerose repliche sismiche nei prossimi mesi, in un’area più ampia rispetto a quella che consideravamo fino all’altro ieri. «Il terremoto si è spostato da Amatrice verso nord, nell’area di Visso e Ussita, e da questi luoghi oggi nuovamente verso sud nell’area di Norcia, dove il terremoto di Amatrice di agosto si era arrestato», spiega al telefono Paolo Messina, direttore dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). 


NESSUNA PREVISIONE  
«Non siamo in grado di prevedere quando e come tale sequenza sismica andrà a scemare, né possiamo in linea teorica escludere altri terremoti forti come e più di quelli avvenuti fino ad oggi in aree adiacenti a quelle colpite in questi mesi», dice il Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria. Secondo il Cnr «se da una parte questa sequenza è fortemente preoccupante, dall’altro lato la propagazione laterale fa sì che si verifichino una serie di terremoti forti ma non fortissimi. Molto peggio sarebbe se tutti questi segmenti della facomunicaglia (Amatrice, Visso, Norcia) si fossero mossi tutti insieme generando un terremoto di magnitudo almeno 7.0».  

Quello che ha generato i terremoti nel reatino e tra le province di Perugia e Macerata è un sistema di faglie molto complesso. «Se studiamo la faglia di Sant’Andrea, che attraversa la California per 1.300 chilometri, sappiamo di trovarci di fronte a un oggetto continuo - ragiona Gianluca Valensise, coordinatore del comitato di gestione dei progetti sismologici dell’Ingv -. Quando lungo quella faglia avviene un terremoto, ad attivarsi sono porzioni diverse dello stesso sistema. Studiare faglie frammentare come quelle dell’Appenino è invece completamente diverso». Scissure piccole, ma «collegate fra loro in un rapporto dinamico», che è poi ciò che ha dato il via alle ultime sequenze telluriche. L’«effetto domino» di cui si parla sta tutto qui. «Va però detto che se da una parte questa sequenza è preoccupante, dall’altro lato la propagazione laterale fa sì che si verifichino una serie di terremoti forti ma non fortissimi - prosegue Messina -. Molto peggio sarebbe se tutti questi segmenti della faglia si fossero mossi tutti insieme, generando un terremoto di magnitudo pari almeno a 7». 




ALTRE DUE SCOSSE PROFONDE NELLE ULTIME 48 ORE  
Come dimostrato anche dagli ultimi avvenimenti, nella regione italiana la maggior parte dei terremoti avviene tra zero e venti chilometri di profondità, nella crosta superiore. Nelle ultime ore, però, si sono registrati anche dei fenomeni geologici profondi. La prima scossa (magnitudo 5.7) è avvenuta alle 22,02 del 28 ottobre nel mar Tirreno, tra le isole Eolie e Napoli, a una profondità di circa 470 chilometri quadrati. La seconda, di magnitudo 4.3, è avvenuta alle 13,58 di ieri, in provincia di Potenza. Profondità: 270 chilometri. Come riferiscono gli esperti dell’Ingv, «questa sismicità, tipica delle zone di contatto tra placche oceaniche e continentali come quelle del margine dell’oceano Pacifico e dell’oceano Indiano, si manifesta nel nostro Paese laddove la litosfera del Mar Ionio si approfondisce sotto l’arco calabro e il Tirreno meridionale». L’origine è dunque diversa da quella dei terremoti che stanno colpendo il centro Italia, dovuti alla rottura di faglie di superficie. Soltanto nel 2014, nel Tirreno meridionale, sono state 324 le scosse di questo tipo: con magnitudo pari o superiore a 3. La causa è da ricercare nelle origini del Mar Ionio, che rappresenta il relitto di un antico grande oceano che occupava la regione del Mediterraneo e che è stato «subdotto» e in parte riassorbito nel mantello terrestre per decine di milioni di anni prima sotto le Alpi e poi sotto gli Appennini. I geologi escludono per il momento possibili relazioni tra questi eventi e l’attiività del Marsili, il vulcano sottomarino che si trova sul fondo del Tirreno a partire da circa tremila metri sotto il livello del mare e si innalza per due chilometri.  




lunedì 24 ottobre 2016

7 cose che tutti (o quasi) gli uomini farebbero alle vostre “tette”

7 cose che tutti (o quasi) gli uomini farebbero alle vostre "tette"? Alla scoperta di alcuni dei desideri e dei pensieri più nascosti del mondo maschile sulle affascinanti forme femminili




7 cose che tutti (o quasi) gli uomini farebbero alle vostre “tette”: cosa passa nella loro testa quando si fermano ad ammirare le curve delle donne formose? Bisogna innanzitutto comprendere che esistono delle diversità su ciò che un uomo fa alle tette e le cose che invece desidera fare con le tette. Nonostante ciò, questo non incide sull’amore che lui prova per la sua anima gemella e apprezza tutto di lei, ma vi sono comunque dei pensieri nascosti relativi a determinate azioni che vorrebbe compiere se avesse sempre un seno prosperoso a disposizione. Ad esempio, tra i suoi desideri più segreti, vorrebbe muovere le tette esattamente come se fossero un joypad.
Naturalmente non si tratta di un immaginario piacevole per una donna, ma per un uomo si, il quale non appena si trova davanti ad un seno sodo, lo vede come un vero e proprio gioco per bambini. Nessun uomo ammetterà mai di voler passare tantissimo tempo in compagnia delle tette di una donna. Se vi sentite soddisfatte e fortunate di avere accanto il vostro partner ideale, lui potrebbe pensare lo stesso delle vostre tette. Tra le 7 cose che tutti (o quasi) gli uomini farebbero alle vostre “tette” vi è un’azione specifica, simile ad un gioco.
Precisamente un uomo vorrebbe prendere le tette con le mani per poi scuoterle. Per quanto possa essere bizzarro agli occhi di una donna, questo movimento garantisce al mondo maschile un effetto calmante ed incantatore. Allo stesso modo, un uomo vorrebbe utilizzare le tette di una donna come dei comodi cuscini. Sicuramente può essere anche piacevole poggiare la sua testa sul seno durante i momenti di intimità, ma dopo un po’ si potrebbe avvertire un lieve fastidio, come se le tette si stessero per appiattire ed addormentare. Un seno sodo per un uomo potrebbe anche riportare la sua mente ad un meraviglioso oceano. Ebbene sì, tra i pensieri più segreti, un uomo vorrebbe premere le tette sulle orecchie per ascoltare l’incantevole rumore del mare.
Non solo, un seno grande agli occhi di un uomo potrebbe apparire come un perfetto canestro di basket dall’aspetto più allettante. Questo potrebbe trasmettergli una sensazione di relax e allo stesso modo metterebbe alla dura prova la sua abilità di fare centro con una nocciolina nella zona décolleté. Infine, l’ultimo desiderio che passa nella testa di un uomo è quello del palpeggiamento, ovvero toccare le tette con fare leggermente selvaggio, esattamente come se fossero due montagne da esplorare.